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FIAT, ANCORA TROPPE INCERTEZZE

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2009 09:14
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23/12/2009 09:14

Confronto a palazzo Chigi. Ugl: “Termini non deve chiudere, tutelare tutti gli stabilimenti del Sud"


Data: 22/12/2009

L’Ugl torna a ribadire il suo no alla chiusura di Termini Imerese e chiede la tutela di tutti gli stabilimenti Fiat. Per il sindacato è insoddisfacente il piano industriale presentato dall'azienda al tavolo convocato a palazzo Chigi. Il segretario generale dell’Ugl Renata Polverini, durante l’assemblea nazionale dei delegati Rsu Ugl del Gruppo Fiat che ha preceduto l’incontro, ha ribadito che “chiudere o ridimensionare stabilimenti, specialmente al Sud, significa desertificare intere comunità. Fiat non può fare passi indietro, riconversioni industriali o ingressi di stranieri significherebbe allungare troppo i tempi per alcuni stabilimenti, e che i lavoratori non possono permettersi”. I lavoratori dell'Ugl hanno manifestato in piazza durante tutto l'incontro. Al tavolo il segretario confederale,Cristina Ricci, ha sostenuto come “Fiat deve farsi carico di Termini Imerese e garantire un aumento di produzione che garantisca gli attuali livelli occupazionali” e ha ricordato come “anche se sotto forma di credito d'imposta l'azienda ha comunque beneficiato di incentivi”. Il Piano presentato dall’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne prevede la produzione entro due anno di undici modelli, per un totale di 800 mila-1 milione di auto. Marchionne ha confermato che lo stabilimento Fiat di Termini Imerese non produrrà più auto a partire dalla fine del 2011 dicendosi disponibile a “proposte di riconversione con la Regione Sicilia e i privati”. Per Pomigliano è stata ipotizzato di spostare la produzione della nuova Panda dalla Polonia, a Mirafiori e Melfi sono stati confermati i modelli attuali. Preoccupazione e' stata espressa anche dal segretario nazionale Ugl Metalmeccanici,Giovanni Centrella per il quale “portare la produzione di auto a 900mila unità non è sufficiente a tutelare tutti i posti di lavoro e oltre all'incertezza su Termini Imerese si aggiunge quella relativa a Pomigliano d'Arco su cui non è chiaro il progetto di produrre la Panda, mentre non si è parlato dell’FMA di Avellino e a Cassino non cambia nulla, finisce la produzione della Croma e inizia quella della Giulietta”. Centrella ha stigmatizzato “la scarsa attenzione all'indotto che pure rappresenta uno degli elementi di debolezza del sistema”.
Questa mattina, prima dell’incontro a Palazzo Chigi il segretario generale dell’Ugl Renata Polverini, intervenendo all’assemblea nazionale dei delegati Rsu Ugl del Gruppo Fiat, che “chiudere o ridimensionare stabilimenti, specialmente al Sud, significa desertificare intere comunità. Fiat non può fare passi indietro, riconversioni industriali o ingressi di stranieri significherebbe allungare troppo i tempi per alcuni stabilimenti, e che i lavoratori non possono permettersi”.


[Fonte www.ugl.it]

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Direzione Sindacale UGL - Eustema
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